Alessandro Villa è un giovane fotografo milanese. Mi ha incuriosito il suo sito innanzitutto dal titolo: "No Face", paradossale, mi sono detta, per una galleria di immagini, in cui la maggior parte è costituita da ritratti. Ancora più paradossale, forse, il suo nick name per il mondo virtuale: “un suono”: le foto non “suonano”, direbbero i profani, e se suonassero, aggiungo io, forse farebbero più rumore delle sue immagini così “statiche”. Esistono foto “che si muovono?” osserverebbero sempre i profani; accidenti se esistono, ma di questo parleremo un'altra volta.
La mia personale e discutibilissima opinione è che “no face” sia il modo in cui il fotografo cerca di comunicare l'intenzione di non fermarsi al viso di chi è ritratto ma andare oltre, sbirciare nell'esistenza di quelle persone. Ascoltare i loro occhi: pieni o vuoti di speranze, le loro stanchezze, le loro paure, espresse nel modo più naturale e non nascondibile: mentre lavorano, mentre faticano o mentre si annoiano. E a ognuno corrisponde “un suono”: uno solo, non una colonna sonora; un istante, un secondo, come istantanee sono queste riprese, anche se sembrano “paralizzare” in uno spazio fuori dal tempo i protagonisti ritratti. Quello che colpisce immediatamente di queste foto è lo sguardo delle persone, che attira immediatamente il nostro di sguardo. Con una sapiente conoscenza della luce e delle tecniche di post-produzione, Alessandro aumenta la brillantezza del viso e degli Continua a leggere...
Scritto da: AnnaM
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